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INGRESSO. COME FARE PER

  • Immagine del redattore: HomeAsMe
    HomeAsMe
  • 30 ott 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 feb 2021



Dopo aver introdotto l’argomento nell’articolo https://homeasme.wixsite.com/homeasme/post/3-1-buoni-motivi-per-non-rinunciare-all-ingresso passiamo alla progettazione.


In linea generale, non è necessario che l'ingresso sia chiuso e che l'accesso all’ambiente principale sia permesso tramite una porta, possono essere semplicemente dei setti (murari o di arredo), ritagliando lo spazio necessario, a nascondere parzialmente la vista dell'ambiente confinante. Il concetto deve essere discrezione, non isolamento che spesso negli ambienti piccoli provoca un senso di claustrofobia. Non è quindi necessario chiudere tutti i lati uno può restare aperto e invitare ad entrare.


Iniziamo allora elencando gli elementi necessari in un ingresso:

  • Appendiabiti. Personalmente preferisco sempre adottare una soluzione chiusa, in quanto nelle riviste sono sempre ordinati ma nella realtà diventano una catasta di cappotti di ogni genere, sciarpe e cappelli. Un guardaroba rende più ordinato l'ambiente. Può essere su misura se si ha già una nicchia o un piccolo spazio annesso oppure un semplice armadio, anche antico, che diventa il protagonista della stanza svolgendo anche una funzione di arredo.

  • Svuotatasche. E’ sempre comodo un mobile, anche piccolo, una cassettiera o una madia, dove posare le chiavi, il portafoglio o altro genere di cose che solitamente teniamo in tasca. Si può arredare con soprammobili, piante, lampade, libri oppure uno specchio, utile per darsi un'ultima occhiata prima di uscire o accogliere qualcuno.

A questi aggiungerei:

  • una seduta che potrebbe essere un pouf, che si può sfilare e riporre sotto lo svuotatasche, se è un pensile, oppure lasciato ad arredare l'ingresso, oppure un divanetto, anche antico, o una panca.

  • Una scarpiera per le calzature appena tolte, la quale, optando per una soluzione chiusa, svolge anche la funzione di panca evitando così di introdurre anche l’arredo sopra descritto.

Vi accorgerete che non sarà necessario tanto spazio per fare posto a questi elementi e potrete permettervi in ogni situazione un piccolo ingresso.



Entriamo ora nella fase progettuale vera e propria.


A volte si ha a disposizione un disimpegno con una nicchia o annesso un piccolo spazio aggiuntivo ed è allora opportuno organizzarlo su misura; al livello inferiore si può posizionare la seduta e sopra l’appenderia, oppure, soluzione che preferisco, solamente un appendiabiti chiuso, e al livello superiore sportelli da organizzare per quello che più vi è utile, dai cappelli e sciarpe a cose che non riguardano necessariamente l'abbigliamento.


Altre volte si ha un corridoio, consiglio sempre quindi di conservarne una parte attrezzandolo con i suddetti elementi e chiudere, anziché totalmente con pareti a tutta altezza con porta, parzialmente con o setti di altezza di 2/2.5 metri per non soffocare l'ambiente o pareti in vetrocemento che permettono l’ingresso della luce dagli altri ambienti che sicuramente affacciano sull'esterno. Da evitare i muretti di 1m massimo di altezza, anzi porvi sopra una vetrata o un divisorio semi trasparente che faccia solo intravvedere gli ambienti principali.



Quello che consiglio invece quando l’accesso è direttamente nell’ambiente principale è allora utilizzare dei divisori o delle librerie a giorno così da ritagliarvi uno spazio all'interno della stanza senza vere e proprie opere edilizie a discapito della superficie della zona giorno e della luce. Infatti l'effetto vedo non vedo di queste soluzioni è discreto nei confronti dell'ambiente casa ma non soffoca o toglie luminosità all'ingresso.



Un ruolo importante riveste l’altezza dell’ingresso; è preferibile infatti che in questo spazio, che sarà piccolo, l’altezza sia ribassata per rendere più equilibrato il rapporto tra questa e la superficie. Si può quindi controsoffittare, operazione adeguata anche a livello compositivo perché segna un passaggio da un ambiente ad un altro con funzioni differenti.


Inoltre le luci debitamente studiate, la soluzione più ricorrente sono led incassati nel controsoffitto, rendono scenico quello che, non dimentichiamoci, è il biglietto da visita di casa nostra. Si può creare un effetto di luce soffusa con lampade oppure intensa con faretti.


Vorrei fare un'ultima considerazione sulla pavimentazione. Per chi è ancora in fase di progettazione e non vuol fare a meno del parquet, consiglio di riflettere sulla impossibilità di una igiene profonda con questo materiale e la possibilità che il passaggio con le scarpe provenienti dall’esterno possa comprometterlo data la sua delicatezza. Consiglierei dunque, nello spazio adibito ad ingresso, una pavimentazione differente, quale il gres, che si fonda col parquet in modo non netto entrati nel vero e proprio ambiente. Vale inoltre lo stesso discorso a livello compositivo fatto per il soffitto.


Ora che sapete tutto in materia di ingresso, non vi resta che arredarlo come vi è più di gradimento e se avete bisogno di una consulenza non esitate a contattarci!

 
 
 

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